Le carte di Felice Romani
Il fondo «Felice Romani» è stato acquisito dal Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università degli Studi di Genova nel luglio del 2020, su iniziativa del prof. Raffaele Mellace, Ordinario di Storia della Musica, e del prof. Stefano Verdino, Ordinario di Letteratura Italiana. È costituito da manoscritti di libretti d’opera, componimenti poetici e letterari, copie di articoli di giornale oltre che da una fitta corrispondenza che Romani ha intrattenuto con personaggi di rilievo del mondo culturale musicale e politico dell’Ottocento, utili a ricostruire fasi importanti della vita, le idee e il temperamento del librettista. Una parte di questo fondo è costituito da trascrizioni di opere e lettere a opera di Emilia Branca, la moglie di Romani, che ha curato la pubblicazione degli scritti letterari e di parte dei libretti dopo la morte del marito. L’origine della documentazione è dunque assai eterogenea. Il fondo proviene dal collezionista milanese Franco Gallini, ottenuto da «un certo signor Branca» che voleva liberarsene: si tratta di oltre duecento documenti provenienti «dai cassetti di casa Romani». Il periodo interessato dalla documentazione del fondo va dalla fine degli anni Trenta agli anni Sessanta dell’800. I documenti presenti in questo percorso sono stati inclusi nella mostra "Questa scena ci mancava. Autografi e inediti di Felice Romani poeta di teatro e giornalista" a cura di Raffaele Mellace e Stefano Verdino, tenuta presso la Biblioteca di Scienze Umanistiche dal 19 novembre al 17 dicembre 2021.